
Sac. Enrico
Villa
San Matroniano
nella leggenda
e nella storia
Documenti e note critiche
Milano
Basilica dei SS. Apostoli
e Nazaro Maggiore
1942-XX
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La
visita pastorale del 27 luglio 1567
Della seconda metà del 500 si ha una descrizione della Basilica
in data 27 luglio 1567, stesa in occasione di una visita pastorale; arcivescovo
di Milano era san Carlo Borromeo. Nella Visita si dà la descrizione
meticolosa degli altari e delle cappelle; iniziando dall'altare di san
Nazaro e guardando alla Trivulziana il Visitatore prosegue lungo tutto
il perimetro incominciando dalla propria destra.
Ultima parete descritta è appunto quella che ci interessa.
Poniamoci nella quarta navata o braccio di levante a guardare l'attuale
altare di san Matroniano, ed immaginiamo che in luogo del vano e delle
due colonne ci sia una parete in muratura, percorriamola con l'occhio
dal pilastro dal quale si sviluppa l'abside di levante a quello che sostiene
la cupola.
Accanto al pilastro dell'abside si apriva una porta per uscire in una
piccola corte della Canonica, seguiva la cappella di san Matroniano e
da ultimo l'altare di santa Maria (Mariolae).
Si noti la differenza fra termine cappella ed altare.
Cappella significa uno sviluppo planimetrico tale da essere contenuto
da un'abside con al centro l'altare.
Altare invece una mensa, più o meno grandiosa, su cui si celebra
il sacrificio Eucaristico.
Precisamente la Visita dice: «Nell'altro lato poi (la parete che
noi consideriamo) della stessa quarta nave vi è una porta per la
quale si esce nella Canonica cioè in un piccolo cortile. Sulla
stessa mano segue la cappella di san Matroniano che ha... (il documento
qui descrive l'altare) ed è consacrato. Non ha paramento alcuno
né croce né candelieri. Da una parte e dall'altra ai lati
di detto altare v'è un confessionale.
Davanti allo stesso altare sotto terra cioè sotto una lapide di
marmo, che ha una piccola grata di ferro, giace il Corpo di San Matroniano
e l'altare predetto costruito in altri tempi poggiava sopra il Corpo stesso,
ma fu spostato indietro verso la parete come ora si trova, ponendo qui
la detta lapide di marmo con la grata di ferro, ciò che è
cosa sconvenientissima poiché è calpestata coi piedi. Nella
medesima parte segue l'altare di Santa Mariola – così chiamato
– che è consacrato. Ma è costruito indecorosamente
senza alcun paramento e senza alcun ornamento».
Dalla descrizione della Visita risulta adunque che l'altare era costruito
sopra il sepolcro dell'Eremita, sito al centro dell'absidiola, poi, il
documento non dice quando è stato posto a ridosso della parete
al centro della curva e sopra il Corpo venne murata una lapide con una
piccola grata, con quella sconvenienza notata alla quale san Carlo rimedierà,
e la cappella viene chiamata di san Matroniano.
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