
Sac. Enrico
Villa
San Matroniano
nella leggenda
e nella storia
Documenti e note critiche
Milano
Basilica dei SS. Apostoli
e Nazaro Maggiore
1942-XX
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La
cappella di san Matroniano nel secolo XVII
Non aveva il Puricelli dato completamente alla stampa il suo lavoro, che
la cappella di san Matroniano, per le circostanze su accennate, muta configurazione
dalle stessa fondamenta, ed innanzi di porvi a fine il Laus Deo aggiunge
un brevissimo capitolo, l'ultimo quindi.
"Prima di terminare la stampa di questa Dissertazione fu possibile
vedere nella Basilica Nazariana rinnovata dalle fondamenta, costruita
con architettura più ampia e più decorosa e già fatta
a volta quella cappella di San Matroniano che descrivemmo nel precedente
Capitolo 38. ma però non è ancora ornata e finita, come
è intenzione di quella nobilissima e generosissima Collegiata,
del Prevosto e dei Canonici per conservare non solo il culto dello stesso
Santo, ma per accrescerlo ogni giorno più. Era necessario che almeno
in questo passo io ricordassi ciò perchè si comprenda per
quali ragioni quella vecchia Cappella sia stata altrove descritta diversamente
da quanto si trova attualmente e si troverà, speriamo, per il futuro".
L'accenno rapido del Puricelli, dettato per la verità storica ,
è sufficiente perchè si comprenda che la vecchia cappella
di san Matroniano mutò fisionomia sino dalle fondamenta.
Da piccole proporzioni si passò ad ampie; dalla pianta semicircolare
si addivenne ad una pianta rettangolare; la calotta si mutò nel
gioco di una volta.
La porticina a fianco della vecchia cappella, per la quale si usciva sulla
corte della canonica, scomparve per dar luogo alla nuova cappella, che
occupò tutta la larghezza dia un pilastro all'altro. E non fu questa
porticina il solo elemento architettonico che ne soffrì e sparì,
anche la cappella di san Lino dovette subire mutilazioni ed umiliazioni
che perdurano.
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