
Sac. Enrico
Villa
San Matroniano
nella leggenda
e nella storia
Documenti e note critiche
Milano
Basilica dei SS. Apostoli
e Nazaro Maggiore
1942-XX
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La
cappella di san Matroniano dal Torre e dal Latuada
La ricostruzione della cappella di san Matroniano e la inaugurazione dell'altare
compiuto dal Card. Alfonso Litta (anno 1657) pose termine al continuo
errare del Corpo santo dell'Eremita, ed ormai riposa da due secoli nello
stesso altare dopo aver ottenuto trionfale venerazione.
Il Torre: "Inviamoci alla Cappella dell'Eremita S.Matroniano, ch'è
pur quella moderna da voi veduta nel lato sinistro, l'Architetto che disposela
in ordine ionico fu Carlo Buzzi, ed ebbe origine sua modernità
l'anno 1653, ritrovandosi dinanzi cadente, la Tavola sull'Altare in Pittura,
mostrando una Vergine madre con Bambino al seno su trono di nubi, tenendo
a' piedi un S.Nazaro, un S.Celso, un S.Matroniano ed un S.Rocco colorì
Carlo Cane. Nelle Tavole che stanno nei lati, in cui voi vedete effigiati
alcuni gesti del S.Eremita, mostrano vivacità di ingegno Andrea
Lanzoni e Federico Panza, giovani in pittura di riuscita mirabile, quegli
dipinse il Santo ristorato dagli Angeli con pane Celeste e questi effigiò
lo scoprimento del santo cadavere seppellito nell'orridezza d'una disabitata
Boscaglia, e li due Quadri bislunghi contigui all'altare operò
Filippo Abbiati in un veggendosi il Santo Eremita sovra una bara estinto
con Santo Ambrogio Mitrato, e nell'altro il medesimo santo Eremita esercitando
traffici di pietà in sovvenire poveri".
Il Lattuada: "Quella (cappella) dedicata a San Matroniano Eremita
fu innalzata nell'anno 1653 in ordine Dorico, sul cui Altare una tavola
della Beata Vergine con Gesù Bambino al seno, e li Santi Nazaro
e Celso, San Matroniano e San Rocco dipinta dall'illustre pittore Carlo
Cane". Accenna poi al dipinto di Andrea Lanzoni ed a quello di Federico
Panza, sotto silenzio invece i due quadri bislunghi di Filippo Abbiati.
"Che il Corpo di questo Santo sia stato depositato in questa Basilica
dal santo Arcivescovo Ambrosio, benchè Paolino, e gli altri contemporanei
scrittori della Vita di lui non ne abbiano fatta veruna menzione, ella
è però costante tradizione, la quale sussisteva vigorosa
insino nei tempi di Galvano Fiamma più volte citato, che mentovando
nella sua Cronaca maggiore al cap.119 le Reliquie depositate dal mentovato
Pastore in questa Basilica, così scrisse...".
Narra la leggenda e le notizie dateci dal Fiamma e dal Ripamonti e continua:"
Le storie corrispondenti a questo ragguaglio asserisce il Puricelli di
aver egli stesso vedute espresse con antico pennello sopra il muro della
vecchia Cappella di questo Santo, venendo divisi i campi in due ordini,
l'uno superiore all'altro. Furono le Sacre spoglie di Matroniano, come
scrivemmo, riconosciute da San Carlo Borromeo, e depositate nel loro antico
luogo, avendo preso abbaglio il Bascapè, che lo disse posto nel
sito, ora occupato dalla Cappella di Nostra Signora e perciò prima
di noi condannato dal medesimo Puricelli".
A differenza del Torre il Latuada accenna alle sacre ossa: "Fu il
Cardinale Alfonso Litta, il quale essendo stata rifabbricata la Cappella
di san Matroniano, essendo concorso numerosissimo popolo, ripose nel nuovo
Altare quelle Sacre ossa colla pompa ed apparato, descritti dal Bosca
nelle note al martirologio Ambrogiano sotto il giorno 14 dicembre, in
cui se ne solenizza la festa".
Vittima di tanti mutamenti fu non solo il sacro Corpo, anche l'icona che
adornava l'altare della cappella di san Matroniano per le molte vicende
non si mantenne costante nella raffigurazione iconografica del Santo.
La prima icona che fortunatamente possediamo e che già si è
illustrata, è l'affresco con la Madonna, il Bambino e il santo
Eremita che faceva parte del ciclo descritto dal Puricelli.
La seconda dipinta finemente su tavola di legno mensionata nella visita
del 1567 e poi dal Puricelli oltre alla Madonna con Bambino e san Matroniano
porta dipinto anche san Rocco.
La terza icona, meglio pala, poiché dipinta su tela nel 1653, opera
di Carlo Cane, come conferma il Torre, oltre alla consueta Madonna con
Bambino porta san Matroniano, san Rocco ed i martiri Nazaro e Celso.
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